Pera ruset Pera mora Mela righetta Mela campanino
Per gentile segnalazione di un nostro amico Maurizio Andreotti segnaliamo un importante scritto di Gallesio del 1821 da cui si desume che allora erano coltivate nel ferrarese almeno 16 tipi di mele e 12 tipi di pere.
Da “I giornali dei viaggi di Giorgio Gallesio”
trascrizione, note e commento di Enrico Baldini, 1995
Ferrara 3 novembre 1821
Il viaggio da Padova a Rovigo è assai aggradevole costeggiando monti Euganei ed incontrando sovente delle belle case di campagna. In questa strada si trova Monselice che resta ai piedi dei colli e che è un paese abbondante di frutti.
Passata Rovigo si giunge sul Po, longo il quale si vedono spesso dei pomari pieni di meli e di peri. Sulla riva del fiume, vicino alla dogana austriaca e in faccia alla dogana pontificia, ho trovato una grossa barca carica di mele Durelle che avevano comprato in quei contorni e che portavano a Bari, nel Regno di Napoli. Infinite sono le qualità di mele che si coltivano in questi paesi. Io vi ho riconosciuto le Decie, le Durelle, le Ducali, le Accialine, le mele del Filo e molte altre.
Quanto alle pere non vi ho vedute che le Garofole, ossia le Canelline dei Padovani e che mi sembravano le Martin-sec dei Piemontesi: esse cuoprono i mercati e non si pregiano solo per cuocersi ma anche per mangiarsi crude, essendo già mangiabili in questa stagione e assai grate, cosa che mi fa sospettare che non siano identiche alle Martin-sec dei Piemontesi.
E’ difficilissimo a determinare i nomi di tutte le mele di questi paesi e più difficile è il classeggiarle. La Morosina, per esempio, è una mela a buccia liscia a Venezia e nel Padovano mentre nel Vicentino è una specie di Appia a buccia opaca e gialla; essa non è più conosciuta con questo nome nel Ferrarese e pare invece ricervervi quello di melo Accialina. Per facilitarsi però la ricognizione di questi frutti si possono dividersi in tre classi. La prima conterrà tutte le mele a buccia liscia, di fondo verde più o meno schiarite in bianco e macchiate di rosso: in questo numero si troveranno le mele Decie, le Ducali, le Durelle. La seconda conterrà le mele a buccia opaca e di fondo giallo, perlopiù senza misto e rare volte sfumate di rosso: in questo numero vi si porranno le Renette bianche, le Appie, le Morosine, ossia le Accialine. La terza conterrà le mele Rugini, ossia le mele a buccia grezza, coperta di un grigio più o meno carico, perlopiù senza misto e rare volte sfumate di rosso: in questo numero si troveranno le Renette Grigie, le Borde, le Rugini di più razze, le Nespole, le Pupine o Calamane.
Io non ho trovato in questi paesi le vere Renette bianche che chiamerò col nome di Appie gentili, siccome somiglianti in colore e in forma alle Appie toscane, ma vi ho trovate le Morosine che sono una specie di Renette, cioè turbinate, a buccia gialla, opaca e untuosa; di queste ne ho mangiate delle doci e delle gorbe, ma nessuna di polpa così fina come la Renetta. Le Appiole sono poi più picciole, a polpa anche più dura, dolce ma senza rilievo. La Renetta grigia non si vede nepure in questi paesi che ricchissimi sono però di mele Rugini di molte varietà, altre dolci altre gorbe e quasi tutte di polpa fina ma meno delicata della vera Renetta.
Il Ferrarese è fertilissimo in pere e pesche: tutti mi assicurano che queste vi vengono in quantità e di una bellezza straordinaria. Quanto alle pere e alle mele ecco cosa vi ho osservato.
Le pere che si trovano ora nel mercato e presso i particolari sono le seguenti:
- Pera Angelica gentile
- Pera Angelica comune
- Pera di Germania
- Pera Moscardina
- Pera Spina d’Ercole
- Pera Virgolosa
- Pera Biancarda
- Pera Garofalina
- Pera Rusticana
- Pera Poma
- Pera Pianella
- Pera Francossa
L’Angelica gentile è una pera che somiglia alla pera Spina ma che è più regolare, più oviforme e colla buccia colorita da un lato di un rosso assai vivo; è la vera Spina toscana, ossia la Spina Carpi lombarda. Pare che in questo clima vi sia soggetta a essere annebbiata perchè la massima parte di quelle che ho veduto in piazza erano come coperte di macchie.
…la Spina d’Ercole è la vera S. Germana: essa non vi è comune ma si trova in piazza assai sovente colle Virgolose con cui spesso è confusa.
La Virgolosa vi è conosciuta e vi ha un nome determinato: essa non vi è abbondantissima, ma si vede nella piazza e vi è molto stimata.
La Biancarda è la Pera Cedrina del Mantovano, la Bianchetta di Venezia e la Limonzina di Verona ove è tanto abbondante: essa è rara a Ferrara sebbene si trovi in piazza.
La pera Garofalina è la più abbondante delle pere di questa stagione nel Ferrarese: essa presenta, come nello Stato Veneto, molte forme e molte modificazioni di colore che mi hanno fatto dubitare se sia solo una razza o molte e se veramente risponda alla Martinsecco a cui tanto assomiglia. E’ una questione da esaminare ancora.
La Pera Ruzzana pare il Burè grigio; è però più oblonga e potrebbe essere una varietà distinta.
…Le mele Decie comprendono molte delle varità a buccia liscia. La Decia gentile è la più stimata: essa ha un poco di somiglianza alla Carla quando è ancora verde, cioè orbicolare di forma e appiattita al picciolo, con buccia liscia, verdastra e sfumata di rosso; la sua polpa è tenera, gentile e gustosa ma ha un poco di acido. E’ una mela assai buona. La Decia Durello è un poco più piatta e meno regolare; la buccia è meno liscia e più colorita di rosso e la polpa è dura e carnosa; ha meno sapore. Essa è coltivata molto perchè serve al commercio reggendo molto ai trasporti.
…Il prof. Campana mi ha mostrato una pianta di pesco che produce pesche e pesche-noci. Egli mi assicura che presenta ogni anno questo fenomeno senza innesto, gettando irregolarmente dei fiori che allegano delle pesche pubescenti e altri che allegano delle pesche-noci.